
Nacatole calabresi
Luci scintillanti, regali sotto l’albero e tavole riccamente imbandite: il Natale, quando arriva, riempie ogni angolo di festa e allegria. È un momento magico, perfetto per godersi il calore della casa e dedicarsi con amore alla preparazione di dolci tradizionali, come le Nacatole, una raffinata specialità della pasticceria calabrese, particolarmente amata nel territorio di Reggio Calabria e dintorni.
Questi deliziosi dolcetti risalgono al periodo bizantino e il nome naca(tole), pare che stia a significare culla del Bambinello.
Per realizzarle nella forma tipica, basta un pizzico di abilità e un po’ di pratica in cucina.
A gusto personale, possono essere servite cosparse di glassa, zucchero a velo o cioccolato fuso, così da gustarle con una marcia in più.
Ingredienti
Procedimento
- In una ciotola mettete le uova, lo zucchero, l’anice, l’acqua e l’olio. Sbattete con una forchetta per circa 4-5 minuti fino a schiumare leggermente..
- In un’altra ciotola possibilmente più grande, mettete la farina, il lievito e la buccia di arancia grattugiata, mescolate e aggiungete il composto liquido con le uova, incorporandole delicatamente..
- Quando l’impasto avrà raggiunto consistenza, trasferitelo su un piano di lavoro infarinato, lavoratelo per circa 10 minuti, rendendolo liscio e senza grumi..
- Tagliate dei pezzetti dall’impasto e iniziate a fare le forme, ricavando prima dei cordoncini lunghi circa 50 centimetri, poi aiutandovi con un mestolo di legno, attorcigliate il cordone di pasta lungo il manico in tre giri, e con la parte di cordoncino rimasto, sigillate attorno al manico le parti che toccano le estremità..
- Sfilate delicatamente la nacatola dal manico del mestolo e disponetela su un vassoio. Quando tutti i dolcetti saranno pronti, scaldate dell’olio in una padella fonda, cuocete le nacatole per 2 minuti circa a lato, a fiamma media, o fino quando diventeranno dorate.
- Mettete a scolare su carta assorbente, poi spolverate di zucchero a velo o glassate (come ho fatto io) e servite le vostre buonissime Nacatole calabresi.